Gli Ultimi Comunicati della Cgil sulla Riforma del Lavoro - Il Paese si Mobilita per Salvaguardare l'Articolo 18
Siamo l'ultimo baluardo per dare battaglia o per fronteggiare questa tragica situazione inerente l'attacco all'articolo 18 del lavoro. Il problema non è l'art. 18, ma riuscire ad applicare la flessibilità e la conseguente precarietà ai nostri cari politici... senza nulla togliere ai loro profumati stipendi ma mettendoli di fronte semplicemente alle loro responsabilità... come l'operaio, che se sbaglia paga!.. Non vedo perché non debba esserlo per i nostri rappresentanti politici, visto che sono eletti da noi per favorire gli interessi collettivi! Ecco le ultime notizie sulla riforma del lavoro... A Voi le riflessioni!!!COMUNICATI
21/03/2012 LAVORO. Fammoni: Grande mobilitazione per cambiare la riforma in Parlamento
LAVORO. Fammoni (Cgil): Non solo articolo 18. Ora il nostro obiettivo è ottenere risultati. Proposta in Parlamento e mobilitazione nel Paese
ROMA, 21 marzo. “I provvedimenti del governo sul mercato del lavoro, uniti alle precedenti scelte contengono un evidente tratto di ingiustizia vero i lavoratori e pensionati e ripercorrono le strade di altri paesi sul superamento del modello sociale europeo. Il governo punta a imporre un ruolo residuale del sindacato confederale italiano e delle forze sociali e a introdurre un modello assicurativo individuale al posto del patto sociale storico”. Così Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, ha introdotto i lavori del Direttivo della Cgil riunito a Roma per discutere le contromosse del sindacato.
“Nel corso dei tre anni di governo Berlusconi – ha spiegato Fammoni - abbiamo svolto un ruolo fondamentale: abbiamo tenuta aperta la speranza di cambiare. Ora dobbiamo passare ad una fase diversa dobbiamo ottenere risultati tangibili e mirare ad un disegno sociale e culturale alternativo: il primo nostro obiettivo è la modifica in parlamento delle norme proposte dal governo a partire da quelle sull'articolo 18”.
Fammoni ha analizzato punto per punto tutte le proposte del governo per la riforma del mercato del lavoro, smontando anche molte delle affermazioni dello stesso governo in particolare sui giovani e gli ammortizzatori. Al contrario moltissimi sono i punti ancora non risolti, soprattutto per quanto riguarda l'accesso dei giovani e per quanto riguarda l'universalità degli ammortizzatori sociali.
“Con le nuove norme – ha detto Fammoni – è molto facile prevedere che nei prossimi due/tre anni si avvi un vero e proprio processo di espulsione di massa di lavoratori ultracinquantenni che si troveranno senza lavoro e senza aver raggiunto i requisiti per la pensione. Con la fine prospettata della mobilità ci sarà un incentivo oggettivo ad espellere il maggior numero di lavoratori e le norme sul lavoro si mescoleranno a quelle sulla pensione. Migliaia di persone potrebbero così restare senza lavoro e senza pensione”.
Fammoni ha criticato anche i meccanismi di accesso alla nuova Aspi e la necessità di fare di più per la cancellazione delle variegate forme di contratto falso autonomo, che nascondono lavoro subordinato a tutti gli effetti.
Fammoni ha anche spiegato il ruolo del sindacato nel corso della trattativa hanno portato comunque a risultati. “Abbiamo introdotto il tema della crisi e dell'emergenza occupazione, spostato la fine degli ammortizzatori in deroga oltre il 2012. Abbiamo ottenuto che la cassa integrazione straordinaria fosse mantenuta, mentre l'ipotesi iniziale era la sua cancellazione, una transizione di 5 anni.”
Altri risultati sono in tema di stage, tirocini con la cancellazione di una delle forme più precarizzanti come gli associati in partecipazione ma le proposte del governo sui licenziamenti facili e sulla cancellazione dell'istituto della mobilità non vanno bene, così come occorre un vero sistema universale di ammortizzatori sociali. Per questo la Cgil si farà carico di una sua proposta da presentare in Parlamento per cambiare quella del governo.
21/03/2012 LAVORO. La CGIL mobilitazione dura per cambiare le norme del governo. 16 ore di sciopero
LAVORO. La Cgil si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo
LAVORO. La Cgil si prepara a una mobilitazione dura che cambi le norme del governo
In ogni caso la Cgil è già pronta a dare battaglia contro le norme proposte dal governo per la riforma del mercato del lavoro e in particolare per l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Una mobilitazione che sarà dura e articolata e che punta a ottenere risultati concreti durante il dibattito parlamentare della riforma. “Non sarà la fiammata che si esaurisce in un giorno che il governo ha messo in conto e abbiamo il dovere di portare a casa dei risultati prima che si avvii un biennio di espulsioni di massa nelle aziende”, ha detto oggi Fulvio Fammoni, segretario confederale, introducendo la riunione in corso del Direttivo nazionale.
1) Petizione popolare per raccogliere milioni di firme
2) Iniziative specifiche con i giovani per contrastare le norme sbagliate sul precariato
3) Campagna nazionale a tappeto di informazione in tutti i territori
4) Prime mobilitazioni nei posti di lavoro e nei territori
5) Assemblee in tutti i luoghi di lavoro
6) Avvio del lavoro con la Consulta giuridica per i percorsi legali (ricorsi, ecc)
7) 16 ore di sciopero: 8 per le assemblee e iniziative specifiche e 8 ore in un'unica giornata con manifestazioni territoriali e assemblee nei posti di lavoro. La data sarà definita sulla base del calendario della discussione in Parlamento.
Rosaria Magnisi
Source: una estrapolazione da http://www.cgil.it/ufficiostampa/Comunicati2.aspx/
La CGIL, a mio avviso fa solo demagogia. :-)
RispondiEliminaAllora avevo capito Bene!!!! Secondo il significato "demagogia" vuol dire pratica mirante politicamente a ottenere il consenso popolare e le rivendicazioni, anche irragionevoli, della maggioranza e di battersi per dare una risposta positiva! ;-) A buon intenditore poche parole!!!! ;-)
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