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Azzurra - racconto -

C'era una volta, una piccola principessa che amava le favole e sognava la vita oltre le mura del suo piccolo regno. Aveva occhi grandi e immensi come la notte, un nasino all'insù che le dava un tocco misterioso. Capelli che danzavano nel vento e pensieri che la crucciavano già alla tenera età di 8 anni.
Amava tanto leggere e divorava immagini per ore e ore mentre alimentava sogni. Si sentiva tanto sola e triste perché non era molto amata.
Azzurra era come la tenda della sua cameretta, che volteggiava leggera per ripararla dal sole nelle giornate d'agosto! Era una bimba molto intelligente per la sua età e desiderosa di conoscere cosa si celasse oltre il suo mondo. Chiudeva gli occhi e spaziava con la mente tra gli aromi cari al suo cuore e sognava il mare.
Cantava come una piccola sirena e sdoppiava la sua immagine riuscendo a vivere in sintonia tra le onde. Il suo non era un sogno fantastico ma la proiezione di una vita parallela che viveva in armonia con il suo cuore.
Una dolcezza sconfinata la faceva volteggiare come una farfalla e si posava nei luoghi più inconsueti per rapire le molteplici sensazioni che la facevano brillare come un diamante grezzo.
Ogni giorno era un viaggio diverso, un posto da perlustrare, per comprendere la maestà del creato e scoprire il senso della vita. Voleva crescere in fretta! Voleva diventare donna perché pensava di poter acquisire la libertà. Fu così che un giorno avvenne un fatto strano! Era una mattina d’estate, il sole illuminava i suoi occhi e le regalava movenze da danzatrice. Si alzò presto e indossò il vestito più bello che aveva; era turchese e la seta cangiante, la rendeva magicamente luminosa e inebriante.
Si incamminò per un sentiero ai bordi del bosco che circondava la sua casa e rimase turbata da quello che le bloccò il respiro. Una donna supina e bionda come il grano maturo, l’apostrofò con fare confuso! Il suo linguaggio era incomprensibile, ma la richiesta di aiuto era evidente.
Azzurra corse con tutto il fiato che aveva, per avvicinarsi a lei e quando la vide da vicino rimase di sasso! Pensò che fosse un angelo, caduto per lei, per alleviare le sue pene! In quel momento comprese che era intrappolata in una rete e doveva aiutarla. Prese coraggio e la tranquillizzò accarezzandola piano e promettendole che l’avrebbe liberata. Incominciò a correre e si diresse verso un albero, dove teneva nascosto un portagioie con tanti piccoli tesori e prese una forbice d’oro. Lentamente si avvicinò a quella donna e con calma tagliò la rete, mentre la sconosciuta sorrideva come un fiore appena sbocciato! 
La sorpresa di Azzurra fu grande, quando scoprì che non aveva le gambe ma una coda. Era una sirena! Quanto l’aveva cercata nei suoi viaggi marini alla ricerca della sua dimensione! La guardò negli occhi e poi l’abbracciò con slancio, come una bimba fa con la sua mamma, per trasmettere il grande amore che dovrebbe dare alimento. Aristella sorrise e la ringraziò con un bacio sulla guancia. Incominciò a spiegarle che era caduta in trappola perché un uomo l’aveva rapita dal mare, rendendola prigioniera, pensando che avesse dei poteri magici e che avrebbe potuto così esaudire tutti i suoi desideri. 
Azzurra curiosa com’era, le chiese: "Come fai a camminare con la coda?" Non preoccuparti cara, le rispose Aristella, ora ti confido un segreto: "Io sono una sirena a metà! Posso usare la coda per alcune ore e le gambe per altre! "Azzurra rise di cuore ed esclamò : "Voglio essere anch’io come te! Voglio andare nel mare e perlustrare i fondali! Dai, portami con te, è il mio sogno, lo desidero tanto!"
Quell’euforia mista a gioia commosse Aristella, che la prese in braccio e la strinse forte, forte! Quella bimba la confondeva, la riportava indietro nel tempo e una lacrima si cristallizzò sulla sua gota.
Improvvisamente un lampo squarciò il cielo e incominciò a piovere a dirotto! L’acqua era scrosciante e tutto il verde intenso che faceva da contorno era diventato cupo, come se il nero volesse fare da padrone! Azzurra incominciò a tremare impaurita e Aristella la prese per mano e tutto cambiò!
L’acqua non era più pioggia ma mare! Il mare più turchese e limpido che un essere umano avesse mai contemplato! Il fascino era nella vita, dove si sentivano i palpiti e i sospiri di quell’ambiente naturale che si intrecciava di calde tonalità rosate per il vibrare del sole alla fonte della luce! Là, dove nasce quel contatto arcano che riporta alla memoria musiche e sinfonie si deliziò una stella, del mare regina! 
Ecco perché Aristella aveva questo nome! Era una dea del cielo, maga dei fondali e sirena dei naviganti, che attendono dopo ogni tempesta di raggiungere con trepidazione il porto a loro caro.
Nel frattempo, Azzurra si era addormentata e quando aprì gli occhi, si trovò immersa nel mare! Era esterrefatta, non comprendeva quel cambiamento repentino e reagendo d’istinto, incominciò a nuotare tra le acque. Sembrava un delfino! I lunghi capelli neri ondeggiavano, sembravano filamenti di stelle ed era felice come non mai. Non si rese conto però, di essere rimasta sola! Si tuffava e si immergeva in continuazione, respirando la bellezza di quello che tanto aveva agognato. Ogni tanto sorrideva perché qualche pesce la sfiorava e qualche altro le spruzzava acqua giocando con lei! Le sembrava di stare in un paradiso pieno di colori variegati. I giochi, le fate adesso erano realtà! Era tutto perfetto! Stava vivendo la sua favola ed era certa che non erano immagini della sua mente e neppure un sogno.
Pensò che era la bimba più fortunata della terra perché Aristella le aveva fatto un grande regalo. Le aveva donato l’amore che le mancava! 
Nella vita gli incontri sono determinanti e quello tra Azzurra e Aristella aveva un peso inconfutabile per tutte e due. La notte calò mentre la vita si tingeva di nuove scoperte che avevano un unico scopo, quello di comprendere la bellezza delle anime e dei desideri di chi non si sofferma a pensare quali scombussolamenti perdurano nei sentimenti di chi non ha voce per poterli esternare!
La spiaggia era una lunga distesa di sabbia dorata, intercalata da spazi concavi ove il brillio di perle colorate mettevano in risalto il proscenio di una nuova alba tutta da vivere! Il mare era piatto e infinito come il cielo che faceva da specchio. Nessuna ombra, solo certezze e sicurezze, quelle del cuore e dell’innocenza, sentimenti e sensazioni che hanno legami di spensieratezza e spontaneità negli occhi di chi contempla le vere meraviglie del creato.
Quanti occhi luccicavano! Erano tutti i bimbi del mondo che Azzurra voleva prendere per mano e portarli con lei in quel cerchio incantato, dove non esiste tristezza ma solo gioia! Era la sua natura ad emergere! 
A un certo punto sulla spiaggia si materializzò un oggetto che non era molto visibile perché era immerso nella sabbia. Brillava immensamente. Azzurra corse a perdifiato perché fu attratta a tal punto da sentirsi spingere da una forza sconosciuta! Era il vento della generosità che aleggia nei piccoli cuori puri.
Una scia luminosa la seguiva, ma lei non poteva vederla perché Aristella era diventata invisibile! Appena riuscì a toccare la sabbia per vedere meglio l’oggetto che l’aveva ipnotizzata, rimase stupita. Era la sua forbice d’oro! Non comprendeva come mai si trovasse in quel posto. Fu in quel momento, che sentì un canto dal mare, una voce così melodiosa che la rapì e la estasiò! La confusione fu tale, che per poco non svenne.
Interminabili furono i minuti. Sembrarono ore! Fu, come, presa da un vortice e da una luce abbagliante.
Al suo risveglio era più disorientata che persuasa. Dov’era? Cosa ci faceva sdraiata nel suo letto? Possibile che aveva sognato di nuovo? Si toccò il viso, poi la mano, infine si diede un pizzicotto alla gamba ma niente cambiava! 
Diventò triste. Accipicchia, pensò Azzurra: "Ho di nuovo sognato!" 
Toc, toc... sentì bussare alla porta e trasalì! La stanza si inondò di luce e le apparve Aristella con la sua forbice d’oro! 
Cara le disse: "Non preoccuparti, non è stato un sogno! Mi hai chiamata così intensamente, che sono ritornata per darti finalmente la felicità e l’armonia che cercavi nella tua casa e nel mondo! Non ti ricordi che io esaudisco tutti i desideri? Questa forbice la tengo con me, per ricordare agli adulti che devono proteggere e amare sempre i propri bambini, riempiendoli di attenzioni e comprensione! "
Fu così, che da quel giorno nel cielo nacquero le stelle cadenti! Il culmine di questa epifania per gli esseri umani è la notte di San Lorenzo. La leggenda narra che la vista di questo spettacolo debba servire da monito agli adulti, per comprendere che ogni dolce creatura sia protetta e soprattutto amata!
Aristella così sentenziò: "Da oggi nessun bambino dovrà rimanere solo e nessuna lacrima dovrà solcare il suo viso a causa della solitudine!" 
-Rosaria Magnisi-
Copyright © 2016 - 2017 Rosaria Magnisi tutti i diritti riservati 
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Once upon a time, a little princess who loved fairy tales and dreamed of life beyond the walls of his small kingdom. She had big eyes and immense as the night, an upturned nose that gave her a mysterious touch. Hair dancing in the wind and thoughts that fretted already at the tender age of 8 years.
He loved so much read and devoured for hours while images fueled dreams. He felt so alone and sad because it was not very popular.
Riviera was like the curtain of her room, which light hovering to repair from the sun in the days of August! It was a very smart little girl for her age and eager to know what lay beyond his world. He closed his eyes and his mind ranged between loved ones aromas to his heart and dreamed of the sea.
He sang like a little mermaid and sdoppiava his image being able to live in harmony in the waves. His was not a fantastic dream, but the projection of a parallel life that he lived in harmony with his heart.
A boundless sweetness made her flit like a butterfly and it rested in the most unusual places to kidnap the many sensations that made her shine like a diamond in the rough.
Every day was a different trip, a place to scout, to understand the majesty of creation and discover the meaning of life. He wanted to grow up quickly! He wanted to become a woman because he thought he could gain freedom. So it was that one day a strange thing happened! It was a summer morning, the sun lit up his eyes and gave her dancer's movements. He got up early and put on the most beautiful dress she had; was turquoise and iridescent silk, made magically luminous and intoxicating.
He walked along a path close to the forest surrounding his home and was deeply disturbed by what the breath caught. A woman on her back and blonde like ripe wheat, addressed her with making confused! His language was incomprehensible, but the call for help was obvious.
Blue racing with all the breath he had, to get closer to her and when he saw her up close was stunned! He thought it was an angel, fallen for her, to ease her pains! At that moment he realized that he was trapped in a net and had to help her. He took courage and calmed caressing plan and promising he would free her. He began to run and headed for a tree, where he kept a hidden jewel with many little treasures and took a gold scissors. Slowly he approached the woman and quietly cut off the network, while the unknown was smiling like a flower just bloomed!
The surprise of Azzurra was great, when he discovered that he had no legs but a tail. It was a mermaid! As he had sought in his sea journeys in search of its size! He looked into her eyes and then embraced with enthusiasm, like a child does with his mom, to transmit the great love that should give food. Aristella smiled and thanked her with a kiss on the cheek. He began to explain to her that she had fallen into a trap because a man had abducted her from the sea, making it a prisoner, thinking he had magical powers and could thus fulfill all his desires.
blue curious as he was, he asked: "How do you walk with your tail?" Do not worry dear, replied Aristella, now a secret I trust you, "I'm a mermaid in half! Can I use the tail for a few hours and legs to the other!" Azur laughed heartily and said, "I want to be myself as you! i want to go in the sea and scour the seabed! Come on, take me with you, is my dream, i want it so much! "
Euphoria mixed with joy moved Aristella, who picked her up and held her strong, strong! That child confused her, her back back in time and a tear crystallized on his cheek.
Suddenly a flash of lightning tore the sky and began to rain! The water was roaring and all the deep green that served as a side dish had become gloomy, as if Black wants to act as a master! Azur began to tremble in fear and Aristella took her hand and everything changed!
The water was not rain but the sea! The sea as turquoise and clear that a human being had ever contemplated! The charm was in life, where you could hear the heartbeats and the sighs that natural environment that was interwoven with hot pink hue to the hum of the sun to the source of light! There, where does that arcane touch that brings to memory music and symphonies are delighted a star, the queen of the sea!
That's why Aristella had this name! It was a sky goddess, enchantress of the seabed and siren of sailors, waiting after each storm to reach the harbor with trepidation dear to them.

Meanwhile, Azzurra had fallen asleep, and when he opened his eyes, he found himself immersed in the sea! He was shocked, he did not understand the sudden change and reacting instinctively began to swim under the water. It looked like a dolphin! The long hair blacks swayed, looked like stars and filamentsHe was happy as ever. He did not realize, however, to be left alone! He dived and plunged all the time, breathing in the beauty of what he so coveted. Every so often he smiled because some fish and some touched the other sprayed the water playing with her! It seemed to be in a paradise full of variegated colors. The games, the fairies were now reality! Everything was perfect! She was living her story and she was sure that they were not images of his mind and even a sogno.Pensò that was the luckiest girl on earth because Aristella had made a great gift. He had given her the love that she was missing! In life, the meetings are crucial and that between Azur and Aristella had an irrefutable weight for both. The night fell while life was tinged with new findings that had only one goal, to understand the beauty of souls and desires of those who do not stop to think about such disruptions persist in the feelings of those who have no voice to be able to externalize! The beach was a long stretch of golden sand, interspersed with concave areas where the glitter of colored beads showed off the proscenium of a new dawn to live! The sea was flat and endless as the sky that served as a mirror. No shadow, only certainties and securities, those of the heart and innocence, feelings and sensations that have ties to thoughtlessness and spontaneity in the eyes of those who contemplate the true wonders of the creato.Quanti eyes sparkled! They were all children of the world that Blue wanted to take by the hand and take them with you in that charmed circle, where there is no sadness but joy! It was his nature to emerge! At one point on the beach he materialized an object that was not very visible because it was immersed in the sand. He shone immensely. Blue racing at breakneck speed because he was attracted to the point of feeling push by an unknown force! It was the wind of generosity that hovers in young hearts puri.Una luminous trail followed her, but she could not see her because Aristella had become invisible! Just managed to touch the sand to see more of the object that he had hypnotized, he was astonished. It was his scissor gold! He did not understand why he was in that place. It was then that he heard a song from the sea, in a voice so melodious that kidnapped and ravishing! The confusion was such that almost svenne.Interminabili were the minutes. They seemed like hours! It was, like, taken by a vortex and a light abbagliante.Al his awakening was more confused than convinced. Where was he? Why he was lying in his bed? Possible that he had been dreaming again? He touched his face, then his hand, finally pinched the leg but nothing changed! He became sad. Wow, thought Azur: "Once again I have dreamed!" Knock, knock ... he knocks on the door and was startled! The room is flooded with light and appeared Aristella with his scissors gold! Dear said: "Do not worry, it was not a dream! I called you so intensely, that I came back to give at last the happiness and harmony you are looking for in your home and in the world! Do not you remember that I esaudisco all desires ? This gap i keep it with me, to remind adults that must always protect and love their children, filling them with attention and understanding! "and so, from that day in the sky were born shooting stars! The culmination of this epiphany for humans is the night of San Lorenzo. Legend has it that the sight of this show should serve as a warning to adults, to understand that every sweet creature is protected, and especially loved! Aristella so declared: "Since no child today will have to be alone, and no tears will furrow his face because solitude! " -Rosaria Magnisi-
ღღღ wild soul Pulse Magnisi Rosaria ღ ღ ღღღ Poems & Paintings Copyright © 2016 - 2017 Rosaria Magnisi all rights reserved

AUTOBUS GALEOTTO (racconto completo con la foto della protagonista)

Sembrava che fosse un giorno come un altro… la strada brulicava di gente e in particolare, la fermata dell’autobus.
Il sole era alto nel cielo e metteva in risalto i riccioli biondi di Federica che si recava all’Università, dove frequentava il secondo anno di lingue orientali. Quel giorno aveva un esame difficile e per questo era molto agitata o meglio ansiosa. Di lì a poco salì sull’autobus e si sedette. Abbassò gli occhi e focalizzò tutta l’attenzione sugli appunti.
Presa com’era dalla concentrazione, non si accorse del bellissimo ragazzo che le era vicino. Ad un tratto qualcosa la distolse perché si sentì trafitta come da piccole frecce. Non erano frecce ma occhi verdi e intensi che la scrutavano sorridendo. D’istinto chinò lo sguardo, mentre il suo cuore fece un balzo così forte da farle divampare le guance. Fu tale l’imbarazzo che la voce si bloccò e quando lui le chiese: - Devi dare un esame oggi? - lo guardò timidamente non riuscendo a nascondere il rossore.
- Si dovrei dare l’esame di letteratura giapponese, - sillabò Federica con voce fioca. In ogni suo gesto c’era un misto di dolcezza e sensibilità. Doveva essere un artista, perché dai suoi movimenti si percepiva una certa sensualità e solarità, e poi quell’accento spagnolo esaltava il suo fascino! Fu un susseguirsi di parole e sorrisi, dettati dalla curiosità di conoscere il più possibile l’uno dell’altro. Il tempo rimanente era poco! Federica doveva scendere e ancora non sapeva il suo nome. - Scusa come hai detto che ti chiami? - Pablo! - Le caddero gli appunti e mentre lui si chinò per raccoglierli, le loro dita si sfiorarono, i pensieri anche e a nulla sarebbero valse le parole per fermare quel momento.
Un attimo, uno sguardo/ l’emozione, il turbamento/ due mani cercano l’orizzonte/ e tra lo smog e le corse/ si rincorrono e si uniscono due nomi/ per un gioco invisibile/ che cela la conoscenza dell’essere/ che elargisce amore./ Fatato fu e sarà il giorno/ e pure l’incontro./ Grato il desiderio e anche il pensiero/ che non era preparato all'evenienza
Il tempo era volato! D’improvviso una gran frenata li sospinse l’uno nelle braccia dell’altro. Federica, arrivata alla fermata, scese di corsa perché le porte si stavano chiudendo. - Il mio numero è 340/43598.., - urlò Pablo dal finestrino ma lei non sentì le ultime due cifre. La vide sparire tra la folla e farsi tanto piccolina da non distinguerla più e disse: - Ti troverò mia bella ballerina! -
Federica era appena uscita dall’università, quando si sentì sospingere da dietro. Pensò che fosse qualcuno che volesse scipparle la borsa, invece era Pablo in carne ed ossa! Lei credeva che non l’avrebbe più rivisto!
- Sorpresa! - gridò lui tappandole gli occhi con le mani.
- Ciao, che ci fai qua? - esclamò lei guardandolo beffarda! – Sono venuto a conoscerti meglio! A proposito com’è andato l’esame?
- Ho preso trentaaa!- Lui si congratulò calorosamente.
- Sai devo farti una confessione: io ti ho già vista! Si, ti ho visto danzare, due anni fa, il can can al “ Piccolo Teatro!” Eri stupenda! Sono rimasto folgorato dal tuo magnetismo e dal tuo sorriso! - Federica per poco non svenne!-
- Sono un ballerino e mi trovo nella tua città, la magica Verona perché tra una settimana debutterò al “ Teatro Romano “con la mia compagnia.
- Sicuramente verrò a vederti! La danza è la mia passione,
l’energia che illumina i miei sogni! E’ vita e sinergia! – esordì lei.
Si incamminarono senza guardarsi mentre il sole tingeva di luce i loro sguardi.
Si fermarono in un bar per mangiare qualcosa.
Pablo le accarezzò i capelli delicatamente dicendole:
- Cara Federica, ho un grosso problema, che solamente tu mi puoi aiutare a risolvere!
- Se posso lo faccio volentieri! Di che cosa si tratta?
- La mia partner di ballo si è slogata una caviglia e non sono riuscito a trovarne una di simile bravura! -
Lo guardò senza comprendere cosa potesse mai volere da lei!
-Scusa, ma non hai la sostituta?
- Si! Purtroppo non sono in sintonia con lei. Mi piacerebbe che fossi tu a danzare con me!
- Io? Sei pazzo! Non conosco la coreografia e poi non ce la farei mai in una settimana!
- Ti prego vieni stasera alle prove! Sono sicuro che conquisterai tutti con quella grazia e quella leggiadria che è in te! – e mentre le diceva ciò, si inginocchiò ai suoi piedi.
- Va bene! Basta che ti alzi che ci stanno guardando tutti! -
Il teatro era pieno! Non si capiva niente! Ballerini che giravano e parlottavano! Il palco era in allestimento! Le prove erano alla stretta finale! Federica intimidita da tutta quella gente non esitò! Provò la sua parte e tutti rimasero sbigottiti! Sembrava fosse un suo abito! Si sentiva leggera come una piuma e il brivido superò ogni paura a tal punto da farla volare! Una farfalla spiegava le ali, senza rossore, senza timore! Era libera! C’era una tale alchimia tra lei e Pablo che l’aria tramutò il silenzio in stupore.
I giorni passarono ed erano tutti felici ed entusiasti! Ore frenetiche, sguardi ammiccanti e adrenalina a mille!
Il sipario rosso aveva profuso il suo colore attraverso le luci dei riflettori mentre le note di un tango argentino vibravano nei corpi. Il connubio era perfetto e i due protagonisti si univano in volo con una presa d’angelo, quando Pablo le sfiorò le labbra.
Uno spettatore urlò: - E’ nata una stella! -
Il cuore di Federica: - E’ sbocciato un amore! -
Il tuo sguardo era lì / il mio corpo ebbe un fremito, / la forza dei miei piedi mi travolse / e le note mi presero e mi avvilupparono . / Iniziai così una danza fremente / pian piano mi staccai dai tuoi occhi/ e come una danzatrice caliente / regalai a te le mie movenze. / Ho ballato per te.
-Rosaria Magnisi-
ღღღ Impulsi selvaggi dell'anima ღ Rosaria Magnisi ღ Poesie & Dipinti ღღღ
Copyright © 2016 - 2017 Rosaria Magnisi tutti i diritti riservati
( foto di Federica Favorito )
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JAILBIRD BUS
It seemed it was a day like any other ... the street was teeming with people and in particular, the bus stop.
The sun was high in the sky and showed off her blond curls Federica who went to university, where he was in his second year of oriental languages. That day had a difficult exam and this was very agitated or rather anxious. Soon he boarded the bus and sat down. He looked down and focused all the attention on the notes.
As he was taken from the merger, he did not notice the beautiful boy that was close. Suddenly something was averted because he felt transfixed as small arrows. They were not arrows but intense green eyes that watched her and smiling. Instinctively he looked down, and his heart jumped so hard that her cheeks flare. Such was the embarrassment that the voice stopped, and when he asked her: - You have to take an exam today? - She looked at him sheepishly unable to hide the blush.
- I should take the exam of Japanese literature, - spelled Federica hoarsely. In every action there was a mixture of sweetness and sensitivity. It was to be an artist, because his movement was felt some sensuality and radiance, and then the accent Spanish extolled its charms! It was a succession of words and smiles, dictated by curiosity to know each other as possible. The remaining time was short! Federica had to go down and still did not know his name. - I'm sorry what did you say your name? - Pablo! - The notes fell, and as he bent down to pick them up, their fingers brushed, thoughts and also earned him the words would be nothing to stop the time.
A moment, a look / emotion, the disturbance / two hands looking at the horizon / and between smog and racing / chasing each other and join together two names / for an invisible game / concealing the knowledge of being / that lavishes amore./ Fairy was and will be the day / and also the meeting. / Grateful desire and even the thought / it was not prepared to the question whether
The time had flown! Suddenly a large braking pushed them into each other's arms. Federica, arrived at the bus stop, ran down because the doors were closing. - My number is 340/43598 .., - Pablo shouted from the window but she did not hear the last two digits. He saw her disappear into the crowd and be so petite not to distinguish it over and said: - I'll find my beautiful dancer! -
Federica was just out of college, when he felt push from behind. He thought it was someone who wanted scipparle the bag, however, was Pablo in the flesh! She believed that she would not see him again!
- Surprise! - He yelled tappandole his eyes with his hands.
- Hello, what are you doing here? - She said, looking mocking! - I came to know you better! About how was the exam?
- I took trentaaa! - He congratulated warmly.
- You know I have to make a confession, that I have already seen! Yeah, I saw you dance, two years ago, the can-can at the "Piccolo Teatro" You were wonderful! I was struck by your magnetism and your smile! - Federica almost fainted! -
- I'm a dancer and I'm in your city, the magical Verona because in a week my debut at the "Teatro Romano" with my company.
- Surely I will come to see you! Dance is my passion,
the energy that illuminates my dreams! And 'lives and synergy! - She debuted her.
They walked without looking as the sun tinged light their looks.
They stopped at a cafe to eat something.
Pablo stroked her hair gently, telling her:
- Dear Federica, I have a big problem, which only you can help me to solve!
- If I can I do it willingly! What is it about?
- My dance partner sprained an ankle and could not find a similar skill! -
She looked at him without understanding what he could ever want from her!
-Sorry, But you do not have a replacement?
- Yes! Unfortunately I am not in tune with her. I'd like you to dance with me!
- I? You are crazy! I do not know the choreography and then not make it ever in a week!
- Please come tonight to the tests! I'm sure it will conquer all with the grace and the grace that is in you! - And while saying this, he knelt at his feet.
- All right! Just get up, are they looking at all! -
The theater was packed! You do not understand anything! Dancers going around and chattering! The stage was under construction! The tests were close to the final! Federica intimidated by all those people did not hesitate! He tried his hand, and all were astonished! It seemed it was her dress! He felt light as a feather and thrill overcame all fear to the point to make it fly! A butterfly wings explained, no redness, no fear! It was free! There was such a chemistry between her and Pablo that air transformed the silence in astonishment.
The days passed and they were all happy and excited! Frantic hours, alluring looks and adrenaline a thousand!
The red curtain had lavished its color through the spotlight while the notes of a tango vibrated in the bodies. The marriage was perfect and the two characters came together in flight with a angel taken when Pablo touched her lips.
A spectator shouted: - A Star 'was born! -
The heart of Federica: - E 'a love blossomed! -
Your look was there / my body trembled, / the strength of my feet washed over me / and the notes they took me and enveloped me. / So I started a dance quivering / slowly I moved away from your eyes / and as a dancer caliente / I gave you my movements. / I danced for you.
-Rosaria Magnisi-
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( photos of
Federica Favorito )

AUTOBUS GALEOTTO


Sembrava che fosse un giorno come un altro… la strada brulicava di gente e in particolare, la fermata dell’autobus.
Il sole era alto nel cielo e metteva in risalto i riccioli biondi di Federica che si recava all’Università, dove frequentava il secondo anno di lingue orientali. Quel giorno aveva un esame difficile e per questo era molto agitata o meglio ansiosa. Di lì a poco salì sull’autobus e si sedette. Abbassò gli occhi e focalizzò tutta l’attenzione sugli appunti.
Presa com’era dalla concentrazione, non si accorse del bellissimo ragazzo che le era vicino. Ad un tratto qualcosa la distolse perché si sentì trafitta come da piccole frecce. Non erano frecce ma occhi verdi e intensi che la scrutavano sorridendo. D’istinto chinò lo sguardo, mentre il suo cuore fece un balzo così forte da farle divampare le guance. Fu tale l’imbarazzo che la voce si bloccò e quando lui le chiese: - Devi dare un esame oggi? - lo guardò timidamente non riuscendo a nascondere il rossore.
- Si dovrei dare l’esame di letteratura giapponese, - sillabò Federica con voce fioca.
In ogni suo gesto c’era un misto di dolcezza e sensibilità. Doveva essere un artista, perché dai suoi movimenti si percepiva una certa sensualità e solarità, e poi quell’accento spagnolo esaltava il suo fascino! Fu un susseguirsi di parole e sorrisi, dettati dalla curiosità di conoscere il più possibile l’uno dell’altro. Il tempo rimanente era poco! Federica doveva scendere e ancora non sapeva il suo nome.
- Scusa come hai detto che ti chiami? - Pablo! - Le caddero gli appunti e mentre lui si chinò per raccoglierli, le loro dita si sfiorarono, i pensieri anche e a nulla sarebbero valse le parole per fermare quel momento.

Un attimo, uno sguardo/ l’emozione, il turbamento/ due mani cercano l’orizzonte/ e tra lo smog e le corse/ si rincorrono e si uniscono due nomi/ per un gioco invisibile/ che cela la conoscenza dell’essere/ che elargisce amore./ Fatato fu e sarà il giorno/ e pure l’incontro./ Grato il desiderio e anche il pensiero/ che non era preparato all'evenienza

Il tempo era volato! D’improvviso una gran frenata li sospinse l’uno nelle braccia dell’altro. Federica, arrivata alla fermata, scese di corsa perché le porte si stavano chiudendo.
- Il mio numero è 340/43598.., - urlò Pablo dal finestrino ma lei non sentì le ultime due cifre. La vide sparire tra la folla e farsi tanto piccolina da non distinguerla più e disse: - Ti troverò mia bella ballerina! -
Federica era appena uscita dall’università, quando si sentì sospingere da dietro. Pensò che fosse qualcuno che volesse scipparle la borsa, invece era Pablo in carne ed ossa! Lei credeva che non l’avrebbe più rivisto!
- Sorpresa! - gridò lui tappandole gli occhi con le mani.
- Ciao, che ci fai qua? - esclamò lei guardandolo beffarda!
- Sono venuto a conoscerti meglio! A proposito com’è andato l’esame?
- Ho preso trentaaa! - Lui si congratulò calorosamente.
- Sai devo farti una confessione: io ti ho già vista! Si, ti ho visto danzare, due anni fa, il can can al “ Piccolo Teatro!” Eri stupenda! Sono rimasto folgorato dal tuo magnetismo e dal tuo sorriso! - Federica per poco non svenne!

(Fine prima parte. A presto il seguito! Un poco di suspence non guasta e poi sarebbe troppo lungo per leggerlo! )
-Rosaria Magnisi-
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It seemed it was a day like any other ... the street was teeming with people and in particular, the bus stop.
The sun was high in the sky and showed off her blond curls Federica who went to university, where he was in his second year of oriental languages. That day had a difficult exam and this was very agitated or rather anxious. Soon he boarded the bus and sat down. He looked down and focused all the attention on the notes.
As he was taken from the merger, he did not notice the beautiful boy that was close. Suddenly something was averted because he felt transfixed as small arrows. They were not arrows but intense green eyes that watched her and smiling. Instinctively he looked down, and his heart jumped so hard that her cheeks flare. Such was the embarrassment that the voice stopped, and when he asked her: - You have to take an exam today? - She looked at him sheepishly unable to hide the blush.
- I should take the exam of Japanese literature, - spelled Federica hoarsely.
In every action there was a mixture of sweetness and sensitivity. It was to be an artist, because his movement was felt some sensuality and radiance, and then the accent Spanish extolled its charms! It was a succession of words and smiles, dictated by curiosity to know each other as possible. The remaining time was short! Federica had to go down and still did not know his name.
- I'm sorry what did you say your name? - Pablo! - The notes fell, and as he bent down to pick them up, their fingers brushed, thoughts and also earned him the words would be nothing to stop the time.

A moment, a look / emotion, the disturbance / two hands looking at the horizon / and between smog and racing / chasing each other and join together two names / for an invisible game / concealing the knowledge of being / that lavishes amore./ Fairy was and will be the day / and also the meeting. / Grateful desire and even the thought / it was not prepared to the question whether

The time had flown! Suddenly a large braking pushed them into each other's arms. Federica, arrived at the bus stop, ran down because the doors were closing.
- My number is 340/43598 .., - Pablo shouted from the window but she did not hear the last two digits. He saw her disappear into the crowd and be so petite not to distinguish it over and said: - I'll find my beautiful dancer! -
Federica was just out of college, when he felt push from behind. He thought it was someone who wanted scipparle the bag, however, was Pablo in the flesh! She believed that she would not see him again!
- Surprise! - He yelled tappandole his eyes with his hands.
- Hello, what are you doing here? - She said, looking mocking!
- I came to know you better! About how was the exam?
- I took trentaaa! - He congratulated warmly.
- You know I have to make a confession, that I have already seen! Yeah, I saw you dance, two years ago, the can-can at the "Piccolo Teatro" You were wonderful! I was struck by your magnetism and your smile! - Federica almost fainted!

(End Part. See you soon follow! A bit of suspense does not hurt, then it would be too long to read it!)
-Rosaria Magnisi-
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