Domenica 24 Giugno 2012 - 21:37
Ultimo aggiornamento: 21:42
ROMA - La crisi imperversa e quasi 56 mila famiglie italiane nel 2011 sono state colpite da un provvedimento di sfratto per morosità. Il dato, ancora incompleto, è del ministero degli Interni ed è in lineacon la situazione del 2010. Ma in cinque anni, dal 2006 al 2011, partendo cioè prima della crisi, gli sfratti per morosità sono aumentati del 64% (nel 2006 se ne contavano 33.893 contro i 55.543 del 2011).
La difficoltà ad arrivare a fine mese, e anche ad onorare il canone di affitto, riguarda l'87% dei casi di sfratto che nel 2011, sempre secondo i primi dati ufficiali, sono stati complessivamente pari a 63.846. Solo 832 i provvedimenti di sfratto emessi invece per necessità del locatore; per finita locazione sono stati 7.471. Le richieste di esecuzione presentate all'Ufficiale giudiziario sono state 123.914, mentre gli sfratti eseguiti 28.641.
È la città di Roma a contare il maggior numero degli sfratti per morosità: nel 2011 sono stati emessi 4.678 provvedimenti. Gli sfratti eseguiti nella Capitale con l'intervento dell'ufficiale giudiziario sono stati 2.343. Tra le altre città spiccano i dati di Torino (2.523 sfratti per morosità), Napoli (1.557 in città e 1.255 nel resto della provincia), Milano (1.115 nel capoluogo ma ben 3.244 nel resto della provincia).
Per i sindacati degli inquilini la situazione è allarmante. L'Unione Inquilini parla di «sofferenza sociale acuta» e prevede che «senza iniziative adeguate di contrasto, ci saranno 250.000 sfratti nei prossimi tre anni» quasi nella totalità (225.000) attribuibili proprio alla morosità.
«L'esplosione clamorosa degli sfratti per morosità, arrivati al 90% del totale, non è elemento peculiare delle grandi aree urbane - spiega Walter De Cesaris, segretario nazionale dell'Unione Inquilini - ma tracima anche nelle medie città e ancora questo dato del 2011 non segnala i tagli che ci sono stati al fondo statale per gli affitti».
«Si conferma la tendenza di un aumento della morosità - commenta Daniele Barbieri, segretario generale del Sunia - cioè dell'impossibilità di far incrociare le aspettative di offerta con le capacità di reddito delle famiglie, le quali, per forza di cose, spesso accettano impegni che poi sono incapaci di onorare. Ormai il fenomeno della morosità riguarda il 90% degli sfratti e a fronte di questo è stato anche azzerato il fondo sociale per gli affitti. Senza provvedimenti urgenti la situazione si aggraverà».
Per Massimo Petterlin, segretario nazionale del Sicet, «la priorità ora è quella di dare una risposta riconoscendo ai morosi la stessa dignità dei mutuatari in difficoltà. Per questo potrebbero essere utilizzate parte delle risorse destinate al sociale housing». Secondo la Confedilizia, che rappresenta l'altra faccia della medaglia, quella dei proprietari, «si conferma che gli sfratti eseguiti sono sempre in numero limitato rispetto ai provvedimenti di sfratto emessi. Certo è che si fanno sempre più sentire gli effetti della penalizzazione fiscale, e non solo fiscale, dei contratti di locazione».
Fonte:http://www.ilmessaggero.it/