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Nuova scossa di magnitudo 3.0 nel Modenese, e ora l'Emergenza è il Caldo

6/11/2012 Rosaria Magnisi 0 Comments


Emergenza afa nella tendopoli di Finale Emilia (Ansa)
Una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata avvertita dalla popolazione in provincia di Modena. Le località prossime all'epicentro sono Novi di Modena, Rolo e Concordia. Secondo i rilievi registrati dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia l'evento sismico è stato registrato alle ore 10.37. Sono in corso le verifiche da parte della Protezione Civile.
Notte tranquilla - La scossa più forte era arrivata dopo una notte tranquilla nelle zone dell'Emilia colpite dal sisma. L'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia - secondo quanto riporta il suo sito web - ha registrato una sola scossa superiore a magnitudo 2, per l'esattezza 2.3, all'1.59, ad una profondità di 10,5 chilometri. L'epicentro è stato localizzato tra Finale Emilia (Modena) e Cento (Ferrara). Anche domenica è stata una giornata tranquilla, "solo" un centinaio di scosse nelle ultime 36 ore, per altro lievi (ma una sola superiore a Magnitudo 3.0, quella delle 15.25 di ieri, sabato, del 3.4).
Emergenza afa - Ma a nuocere ora è il caldo umido che nella Pianura Padana da sempre, in estate, la fa da padrone. Con questo clima torrido le tende e le brande della protezione civile possono diventare un inferno se mancano i climatizzatori. Domenica le temperature hanno abbondantemente superato i 30 gradi, oggi sono state attenuate dalle nuvole che hanno rallentato gli effetti del sole e portato qualche goccia di pioggia, che però ha come conseguenza quella di aumentare l'effetto-tropici tra chi deve vivere il disagio di abitare in tende sovraffollate. Che hanno l'handicap di non avere, se non in qualche caso, allestito un servizio di condizionamento d'aria, anche perché c'è un problema a far arrivare alle tendopoli l'energia necessaria.
Il campeggio forzato - E' una nuova emergenza, tra le tante che si sono susseguite in questo lembo d'Italia: soprattutto per i bimbi e gli anziani. Mentre si cerca un ritorno alla normalità, mentre si cerca di alleviare l'effetto panico dell'annuncio del rischio di nuove forti scosse della Commissione Grandi Rischi, fatto da Palazzo Chigi, si affronta l'arrivo dell'estate, che da queste parti sa essere sgradevole: figurarsi in un campeggio in campi sportivi della pianura, non in una pineta rivierasca.
Rischio delocalizzazione - Intanto il geologo Paride Antolini, del Consiglio nazionale della sua professione, lancia nel contempo un appello a "prepararsi al prossimo terremoto". Non una previsione, ma una perorazione a favore della messa in sicurezza di un territorio che è sismico da sempre. L'Unindustria dei territori colpiti dal sisma, in particolare quella ferrarese, lancia l'allarme: il pericolo che incombe, dopo la segnalazione del rischio di nuove scosse, non è quello di un esodo biblico delle imprese, piuttosto quello che molte cerchino zone più sicure, come avverte il direttore estense, Roberto Bonora, che parla di "pericolo reale" di delocalizzazione. In un'economia in ginocchio, le infrastrutture piegate, i capannoni caduti, le strade danneggiate, l'indotto in crisi, ci manca solo la depauperazione dei siti produttivi. 
Disoccupazione da sisma - In una regione in cui sono oltre 14.000 le persone sfollate (16.058 contando anche quelle di Lombardia e Veneto) in 44 campi di accoglienza, 65 strutture coperte, vagoni letto, ci mancherebbe solo la disoccupazione da sisma. In questa sofferenza collettiva, spicca la storia di una donna di 64 anni, sfollata dalla provincia modenese in un albergo di Cervia e morta non per una trave che le sia crollata addosso, ma per la legionellosi, che l'ha uccisa nella notte tra venerdì e sabato in ospedale a Ravenna. Per prevenzione, è scattata la profilassi in due strutture alberghiere ravennati del litorale che l'avevano ospitata. Non c'é certezza del luogo dove possa avere contratto l'infezione. Un altro patema.
Scossa da 3,7 anche in provincia di Arezzo - Un'altra scossa di terremoto di magnitudo 3.7 è stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in provincia di Arezzo, con epicentro in Casentino. Secondo un tweet dell' Ingv, la scossa si è verificata alle 11:48 ad una profondità di circa 69 chilometri ma non sarebbe tuttavia stata avvertita dalla popolazione.
 Redazione Tiscali
Fonte: http://notizie.tiscali.it/

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