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Vertice Ue, Monti incontra Berlusconi Casini e Bersani: un patto per il Paese

6/25/2012 Rosaria Magnisi 0 Comments


 Il premier Mario Monti con Silvio Berlusconi in una foto d'archivio

Domani faccia a faccia tra leader di maggioranza e il premier. 
I segretari di Pd e Udc aprono all'ipotesi di "un'asse tra moderati e progressisti" per governare "contro il populismo"
ROMA
«Sui temi dell'agenda europea», domani, 26 giugno, il presidente del Consiglio Mario Monti incontrerà il presidente Silvio Berlusconi, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il dottor Gianni Letta. Separatamente avranno luogo «appena possibile» analoghi incontri con gli onorevoli Bersani, segretario del Pd, e Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc.

E proprio tra Bersani e Casini nel corso della giornata si è fatto «un passo importante verso l’alleanza tra progressisti e moderati». A dirlo è il leader del Partito democratico che ha commentato così l'intervista rilasciata da Casini a un quotidiano nazionale. «Ognuno vede che questo è un passo importante, credo sia un’intervista che ha un significato politicamente di grande rilievo» dice Bersani. Che aggiunge: «Credo diventi sempre più evidente, in Italia e non solo, che il problema è quello di costruire un patto tra le forze riformiste e democratico-costituzionali contro una destra che inevitabilmente viene risucchiata da tentazioni populistiche» aggiunge Bersani. « "Via dall’euro", "non paghiamo i debiti": sono tutte parole d’ordine pericolosissime» afferma Bersani che conlude: «è la logica delle cose che porta a un patto di questo genere»

Nell'intervista Casini ha aperto a un'alleanza con il Pd. «Tra progressisti e moderati si può creare un asse per governare l’Italia. Come capiscono anche tanti moderati del Pdl», ha detto  il leader dell’Udc, sottolineando che però «esiste» il rischio di elezioni a ottobre e che arriva direttamente dal centrodestra. «Berlusconi è tornato a dare le carte e a spingere il Pdl verso la solita deriva del populismo», spiega Casini. Il Cavaliere, prosegue, attaccando l’euro «può certamente prendere più voti», ma «isola il Pdl in uno scivolamento a destra che lo renderà ininfluente nella prossima legislatura». 
Fonte: http://www3.lastampa.it/politica/

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