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Oggi è ufficialmente l'ultimo giorno dei colloqui sul clima delle Nazioni Unite in Qatar, dove circa 200 paesi hanno discusso nelle ultime due settimane per concordare i passi successivi di un trattato sul clima futuro da perfezionare entro il 2015.
Tuttavia, nella tradizione degli ultimi anni di colloqui, solamente forse nella giornata di oggi, intorno a mezzogiorno, si saprà qualcosa e le notizie che giungono in redazione non sono delle più confortanti...
Ma vediamo quali sono le quattro aree principali che i funzionari dei paesi partecipanti stanno cercando di concordare:
- Una continuazione del protocollo di Kyoto, l'unico trattato esistente giuridico internazionale per ridurre le emissioni, da parte dell'UE, la Norvegia, la Svezia, la Svizzera e l'Australia;
- La fine del "doppio binario" ovvero il processo negoziale dei colloqui che sono stati utilizzati nel corso di diversi anni - "Il gruppo di lavoro comune a lungo termine" ed il "gruppo del protocollo di Kyoto";
- I principi intorno a finanziamenti per il clima per vedere denaro trasferito dai paesi ricchi ai poveri, anche se i numeri specifici non sono previsti;
- Una tabella di marcia per un trattato sul clima legale per fare in modo che tutti i paesi abbattano le emissioni, da concordare entro il 2015 e fare entrare in vigore entro il 2020.
Intanto le ultime notizie che pervengono considerano debole il progetto di accordo per un secondo atto del Protocollo di Kyoto, come sembra sia stato discusso ieri.
I paesi poveri, i più colpiti dagli effetti del cambiamento climatico, la mancanza di responsabilità storica all'aumento del riscaldamento globale, che si manifesta con maggiore gravità attraverso gli eventi estremi, non lascia presagire a nulla di buono per il prosieguo della vita sul pianeta.
L'Ingv spiega: l'elenco delle ultime località è lungo
di DIPOCHEPAROLE
Dopo la pianura padana tocca al nordest. Nel Bellunese ieri un sisma di 4.5 gradi della scala Richter ha destato solo paura e niente danni. Poche le repliche e di basso valore.Giovanni Caprara sul Corriere della Sera ci spiega cosa sta succedendo:
«Come Ravenna nei giorni scorsi anche questo — nota Franco Mele dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Ingv — non si può collegare con l’area emiliana, pur avendo alla base la stessa causa scatenante, cioè la compressione esercitata verso Nord della placca africana che ha la sua lingua superiore nell’Adriatico ».«Solo nelle ultime 24 ore—ricorda Mele—abbiamo registrato un centinaio di terremoti, tenendo conto anche di quelli più deboli ».
Negli ultimi 2-3 giorni scosse oltre il secondo grado della scala Richter si sono fatte sentire un po’ dovunque, da Nord a Sud, con qualche epicentro più frequente di altri: tra questi c’è l’area calabra del Pollino intorno a Castrovillari:
Qui dal 1708 al 1988 si sono verificati sei terremoti con una magnitudo intorno a cinque gradi. «Nella zona c’è una faglia — spiega Mele — che spesso fa emergere lunghe sequenze di relativa intensità». Parte della Calabria è priva di grandi terremoti storici e questo «gap sismico », come lo chiamano gli specialisti, inquieta e si infittiscono gli studi dedicati alla regione.
I processi stanno accumulando energia, prima o poi la scaricherà? L’elenco delle ultime località interessate è lungo:
Dalla tristemente nota Valle del Belice alla Sila, dal Golfo di Noto, ad Ascoli Piceno, dal Sannio al Gran Sasso alle Isole Lipari e poi la costa abruzzese e calabra. «Dopo il terremoto dell’Aquila abbiamo ulteriormente intensificato la rete delle stazioni di rilevamento aggiungendone sugli Appennini e nell’Alta Val Tiberina — precisa Mele —. Complessivamente a livello nazionale arriviamo a cogliere 12 mila terremoti all’anno anche se quelli superiori ai due gradi della scala Richter sono soltanto circa seicento. Quest’anno saranno sicuramente di più».
Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/356170/i-cento-terremoti-che-funestano-litalia/
Ancora una scossa di un certo rilievo è stata nitidamente avvertita non soltanto in Emilia Romagna, luogo dell’epicentro della scossa, ma anche in Veneto e in Lombardia. Il terremoto è stato registrato anche dei sismografi dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia alle ore 21,04, ed ha avuto una magnitudo di 4,2 gradi della scala Richter. Il sisma ha avuto come epicentro questa volta la zona di San Possidonio (MO) un paese ad ovest di Mirandola. La profondita della scossa è stata misurata a 8,7 km. La replica fa seguito ad una altra scossa che ha colpito l’Emilia oggi pomeriggio alle 16,58: in quel caso l’intensità è stata di 4 gradi della scala Richter ad una profondità di 5,8 km. Nuova angoscia per i terremotati che si apprestano ad affrontare l’ennesima notte da sfollati, in una terra che non accenna a fermarsi.
Gare di solidarietà ovunque per aiutare i terremotati.