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Le Agenzie di Rating hanno Scelto il Prossimo governo Italiano

                    di Italo Romano                                                                                                                                   22 Agosto 2012

Non vi erano dubbi che la politica nazionale fosse manovrata dall’estero e che i nostri politici fossero solo dei burattini nelle mani della finanza internazionale. Molti però ancora non credono a tutto ciò, nonostante la lampante e sfacciata evidenza e fanno rientrare tali affermazioni nel novero delle così dette teorie cospirazioniste.


Da oggi, molte persone dovranno ricredersi. Le ultime dichiarazioni rilasciate da esponenti ufficiali delle compagnie di rating sono agghiaccianti nella loro sincera e semplice verità.

“L’Italia non ha bisogno di altre misure di austerità, quelle varate sono sufficienti, ma ora sono necessarie le riforme. L’attuale governo italiano ha tantissima credibilita e Monti deve fare progressi il più velocemente possibile per creare una certa luce in fondo al tunnel“. E’ quanto afferma il direttore operativo di Fitch, David Riley, a Bloomberg Tv sottolineando come i rischi della fine del suo governo siano maggiori dei problemi dell’economia.

Capite? Dettano l’agenda politica e decidono a tavolino, o al massimo a colpi di downgrade, le “democratiche” elezioni di un “libero” paese come l’Italia.

Cari amici, qua dobbiamo inziare a capire che complottista è chi fa i complotti non chi ne parla e/o scrive cercando di smascherarli. Siamo sudditi e non cittadini, sarebbe il caso di prendere coscienza almeno di questo, anche se siamo troppo accecati dalla nostra boria e indottrinati a dovere dallo stesso sistema che ci opprime.


Non è finita qui.

Nell’ultimo rapporto diffuso da Moody’s si afferma che “l’Italia potrebbe vedere tornare nel 2013 la dinamica del Pil a livelli pre-crisi“. Nello stesso si sottolinea comunque che “l’aggiustamento potrebbe essere completo solo a metà” e “la recessione potrebbe durare fino al 2016“.

Moody’s stima per l’Italia un Pil fra 0% e -0,5% nel 2013.

Nel suo rapporto Moody’s traccia un parallelo fra la crisi finanziaria che colpì Svezia e Finlandia negli anni ’90 e quella che sta mettendo ora a dura prova i paesi europei ‘perifericì nei quali riforme strutturali strutturali sono già state attuate ma il percorso per risanare i disequilibri accumulati è solo a meta e “potrebbe aver bisogno ancora di diversi anni” per completarsi.

E’ auspicabile allora che i governi tecnici prendano in mano la situazione laddove non esiste una maggioranza politica in grado di portare avanti quelle riforme necessarie per consentire la sopravvivenza dello stesso sistema causa della crisi in atto.

Non hanno più bisogno di celarsi dietro maschere. Si palesano senza alcuna virtù e vergogna. Avanzano a marcia stretta verso il loro obiettivo finale, senza indugio alcuno, senza pietà.

E’ il caso dell’Italia, un paese politicamente alla deriva, senza un partito di riferimento ma con una accozzaglia di partitini privi di credibilità, che si dividono le percentuali dei pochi aventi diritti al voto che ancora si recano alle urne. C’è chi lo fa per soddisfare le proprie convinzioni di libertà e chi per compiacere il padrone di turno in cambio di un tozzo di pane.

Seguiremo, come stiamo già facendo, le orme lasciate dalla Grecia.

Se si terranno, dalle prossime elezioni uscirà al meglio una coalizione al servizio dei tecnici illuminati e al peggio verrà chiamato a gran voce lo stesso gruppo di alfieri neoliberisti che oggi trascinano per i lacci questo stivale malconcio.

Avranno carta bianca per distruggere irreversibilmente questo paese.

Forse avete ragione voi, sono solo teorie del complotto prive di fondamento. Meglio andare al mare e non pensarci più.

Dovrò anche ricordarmi di andare a votare, io sono un libero cittadino di una gloriosa democrazia…

Fonte

Vertice Ue, Monti incontra Berlusconi Casini e Bersani: un patto per il Paese


 Il premier Mario Monti con Silvio Berlusconi in una foto d'archivio

Domani faccia a faccia tra leader di maggioranza e il premier. 
I segretari di Pd e Udc aprono all'ipotesi di "un'asse tra moderati e progressisti" per governare "contro il populismo"
ROMA
«Sui temi dell'agenda europea», domani, 26 giugno, il presidente del Consiglio Mario Monti incontrerà il presidente Silvio Berlusconi, il segretario del Pdl Angelino Alfano e il dottor Gianni Letta. Separatamente avranno luogo «appena possibile» analoghi incontri con gli onorevoli Bersani, segretario del Pd, e Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc.

E proprio tra Bersani e Casini nel corso della giornata si è fatto «un passo importante verso l’alleanza tra progressisti e moderati». A dirlo è il leader del Partito democratico che ha commentato così l'intervista rilasciata da Casini a un quotidiano nazionale. «Ognuno vede che questo è un passo importante, credo sia un’intervista che ha un significato politicamente di grande rilievo» dice Bersani. Che aggiunge: «Credo diventi sempre più evidente, in Italia e non solo, che il problema è quello di costruire un patto tra le forze riformiste e democratico-costituzionali contro una destra che inevitabilmente viene risucchiata da tentazioni populistiche» aggiunge Bersani. « "Via dall’euro", "non paghiamo i debiti": sono tutte parole d’ordine pericolosissime» afferma Bersani che conlude: «è la logica delle cose che porta a un patto di questo genere»

Nell'intervista Casini ha aperto a un'alleanza con il Pd. «Tra progressisti e moderati si può creare un asse per governare l’Italia. Come capiscono anche tanti moderati del Pdl», ha detto  il leader dell’Udc, sottolineando che però «esiste» il rischio di elezioni a ottobre e che arriva direttamente dal centrodestra. «Berlusconi è tornato a dare le carte e a spingere il Pdl verso la solita deriva del populismo», spiega Casini. Il Cavaliere, prosegue, attaccando l’euro «può certamente prendere più voti», ma «isola il Pdl in uno scivolamento a destra che lo renderà ininfluente nella prossima legislatura». 
Fonte: http://www3.lastampa.it/politica/

Asse Monti-Hollande su Crescita: 'L'Euro non e' al Sicuro'


Il capo dell'Eliseo avverte Angela Merkel: 'No mezze misure a vertice Ue'. Mediazione del pro

(di Marina Perna e Emanuele Riccardi)

L'euro non è ancora al riparo dalle "turbolenze dei mercati". Per questo, avverte Francois Hollande, al vertice Ue di fine mese "non accetterò mezze misure": servono "meccanismi stabili, durevoli e con risorse sufficienti" per mettere l'euro al riparo della speculazione, anche e soprattutto rilanciando la crescita, dice dal cortile d'onore di Palazzo Chigi, dove ha appena incontrato il premier Mario Monti. Lasciando al collega italiano che parla di "grande convergenza di vedute" con il presidente francese, il compito di mediare con Frau Angela, che oggi ha avvertito che "misure facili" per uscire dalla palude "non ce ne sono".

Una mediazione che il Professore è pronto a giocare. Anzi a portare avanti, come sempre fatto negli ultimi tempi: "Rispetto al presidente Hollande ho avuto qualche mese in più per discutere con la Merkel e ho sempre trovato un grande interesse comune a individuare soluzioni migliori, sia sotto il profilo della crescita sia sotto quello della stabilità: non credo che ci siano Stati membri fermi e altri che debbano muoversi", insiste il Professore, spiegando che la cancelliera tedesca "come me, come Hollande e come gli altri capi di Stato, è perennemente in cerca di soluzioni per l'Europa".

Perché i tempi ormai sono stretti: "E' un momento cruciale per il mondo e per l'Ue", spiega Monti, e la moneta unica è tutt'altro che al riparo dalla speculazione dei mercati. Come ricorda anche il capo dello Stato, Giorgio Napolitano che - incontrando Hollande al Quirinale - vede come "decisivo" il fatto che "in un momento cruciale della sua storia l'Europa possa contare sulla comunanza di vedute e sull'impegno solidale" di Italia e Francia, d'accordo sulla "necessità di far scaturire dal Consiglio europeo la più ferma e concreta determinazione di consolidare l'irrinunciabile conquista dell'euro". "C'é la volontà di fare della crescita - come sarà ribadito anche al prossimo G20 - il nostro obiettivo: bisogna mobilitare risorse per far ripartire l'economia", spiega Hollande, precisando che questo non significa mettere in discussione il rigore. "Abbiamo condiviso una grande e maggiore attenzione alla crescita, che non significa abbandono o minore attenzione alla disciplina di bilancio", gli fa eco Monti. Ma Hollande sembra concedere un'apertura verso Berlino.

Oltre alla crescita il presidente francese punta infatti - nella lettera inviata al presidente del consiglio Ue, Herman Van Rompuy - alla "indispensabile stabilita","all'integrazione" ma anche "ad un approfondimento dell'unione economica e monetaria con una road map per il coordinamento delle politiche e l'armonizzazione del fisco". Un passaggio che appare come una novità, forse un avvicinamento verso Frau Angela e la sua determinazione per un'unione politica. Nella conferenza stampa - interrotta anche dal boato al primo gol di Pirlo nel match Euro 2012 contro la Croazia ('scusate ma c'é un partita in corso...', sorride il premier italiano) - non si entra nel merito specifico delle misure ma Hollande e Monti dicono di aver parlato anche di eurobond: "Ci siamo scambiati opinioni sull'ipotesi" di un "emissione in comune di titoli" e di altre proposte, spiega il Professore, che non dimentica anche i rapporti bilaterali con i cugini d'oltralpe, annunciando entro fine anno a Lione un vertice bilaterale "per imprimere un buono slancio alle tematiche comuni".

E sull'andamento dello spread e la situazione del debito italiano anche alla luce delle dichiarazioni della Bce, il Professore torna a difendere le mosse del suo governo: "Ogni volta che c'é una perturbazione sui mercati, i tassi ne risentono e lo spread sale. Questo può dare la sgradevole sensazione ai cittadini e all'opinione pubblica che le cose che si fanno non vadano nella giusta direzione o non bastino. E' esattamente il contrario: le cose vanno nella giusta direzione, anche nella dimensione" degli interventi. Francois Hollande lo guarda e annuisce. E non perde occasione, pochi minuti dopo al Quirinale, per elogiare il lavoro del Prof e del suo governo: "Dopo molti sforzi non ancora conclusi, l'Italia sta raggiungendo gli obiettivi" che si era posti per il risanamento dei conti pubblici.

Programma a 5 Stelle

Fonte
Il Blog di Beppe Grillo
Il Programma dovrebbe essere l'architrave della politica italiana. La sua scrittura è un momento catartico per ogni partito. Non importa che dopo le elezioni sia rispettato. L'importante è esibirne uno. E più grosso è, più impressiona. Per un partito il programma riassume in sé "la complessità della politica", per dirla alla Vendola. Che gli italiani poi lo capiscano è un altro discorso. Nel 2006 Prodi scrisse una Bibbia che nessuno è mai riuscito a leggere fino alla fine. Forse neppure lui. Piuttosto che avventurarsi in ore di lettura e di studi il cittadino lo elesse sulla fiducia. Tra il cittadino e l'eletto l'unica relazione possibile è il Programma, ma chi lo scrive sa a priori che serve solo a imbonire e chi lo legge (ma quanti?) si disinteressa della sua applicazione. Il Programma diventa solo l'ennesima recita, una consolidata presa per i fondelli.
Il Pogramma è una somma di dichiarazioni di principio da ignorare o per poi fare l'esatto opposto. La Lega promise un ventennio fa pulizia e federalismo, ci ritroviamo con uno Stato centralista e corrotti come se piovesse merda. Accappatoio Selvaggio garantì per un milione di posti di lavoro e ha ottenuto la più alta disoccupazione del dopoguerra. Il Programma è un libro dei desideri mai esauditi perché il cittadino non ha gli strumenti (che vanno introdotti) per verificarne l'attuazione e poter intervenire. Il MoVimento 5 Stelle è accusato di non avere un Programma, un grave peccato di origine da cui riscattarsi. "Fate protesta e non proposte!". "Non avete neppure un programma, ma dove volete andare?". Il fatto è che un Programma il M5S ce l'ha da qualche anno, presente sul blog. Chiunque può scaricarlo. Perfino un giornalista, anche lui può riuscirci. Si applichi, studi, si colleghi a Internet. Segua un corso serale.
Insieme al Programma è stata stilata la "Carta di Firenze", delle linee guida per la gestione dei Comuni, un riferimento per le liste comunali. Il Programma è suddiviso in: "Stato e cittadini", "Energia", "Informazione", "Economia", "Trasporti", "Salute", "Istruzione". Leggetelo. E' stato creato in Rete grazie a decine di migliaia di contributi e l'aiuto di esperti per i singoli temi. E' un programma profetico. Alcuni punti si sono già avverati come l'abolizione del Lodo Alfano e della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi, il si all'acqua pubblica, il no al nucleare, la rinuncia al Ponte sullo Stretto. Il Programma può essere migliorato, aggiornato, esteso, ma c'è ed è il primo scritto dai cittadini. Per il M5S il Programma è vincolante. Il M5S fa quello che dice, e dice quello che fa. Il contrario per l'appunto dei partiti.
Repetita iuvant, di seguito quindi la parte relativa all'Economia, seguiranno le altre.

ECONOMIA
• Introduzione della class action
• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa
• Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società quotate
• Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate
• Abolizione della legge Biagi
• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente mercato interno
• Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale
• Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una compartecipazione alle eventuali perdite
• Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se questa si è resa responsabile di gravi reati
• Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia)
• Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato
• Abolizione delle stock option
• Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset, Ferrovie dello Stato
• Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi europei
• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai servizi senza bisogno di intermediari
• Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
• Favorire le produzioni locali
• Sostenere le società no profit
• Sussidio di disoccupazione garantito
• Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale

>>> Stampate e diffondete il Programma del MoVimento 5 Stelle
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Oggi, 23 aprile, sarò a Caorle, alle ore 18.30 in piazza Matteotti, e a Gorizia alle ore 21.30 in p.za Sant'Antonio.
Url: http://www.beppegrillo.it/

Il Pozzo senza Fondo delle Tasse



"Le tasse sono bellissime". Lo disse Padoa Schioppa. Io però aggiungerei: "Dipende dall'uso che se ne fa!". Le tasse per comprare cacciabombardieri, per finanziare finte missioni di pace in Iraq e in Afghanistan, per i rimborsi elettorali di un miliardo di euro ai partiti, per le centinaia di milioni di contributi ai giornali? Per i vitalizi dei parlamentari ottenuti dopo una legislatura, per tenere in piedi le Province, per i costi da monarchia rinascimentale del Quirinale, per le Grandi Opere Inutili come la Tav, la Gronda o Expo 2015? Per i maxi emolumenti dei parlamentari, dei consiglieri regionali e provinciali, per le doppie triple pensioni, per centinaia di migliaia di auto blu? Potrei continuare per ore.
Fino ad oggi c'è stato un patto tacito con lo Stato. Io pago e tu in cambio mi eroghi dei servizi. Il contribuente non si è preoccupato di dove finissero i suoi soldi per due motivi, il primo è che il livello di tassazione era gestibile mentre adesso si lavora solo per lo Stato fino ad agosto inoltrato, il secondo è che i servizi erano accettabili o a costi contenuti. Ora questo non è più vero. I servizi fanno schifo e li paghiamo doppi con le scuole private, gli ospedali privati, la sicurezza a spese nostre con porte blindate, sistemi di allarme e grate alle finestre. Una delle prime voci di spesa sono gli interessi sul debito pubblico, pari a circa 100 miliardi all'anno. Li paghiamo con le nostre tasse. Ma perché siamo indebitati per duemila miliardi, per fare che cosa? Qualcuno ci ha il chiesto il permesso per ridurci in miseria? Mentre Rigor Montis fa il curatore fallimentare, chi ha causato la bancarotta del Paese è ancora a piede libero, a pontificare cazzate.
E' corretto pagare le tasse. E' corretto che tutti le paghino in proporzione al reddito. Non è corretto lavorare come gli schiavi ai tempi dei faraoni per vedere dilapidato il frutto del nostro lavoro da presuntuosi e incompetenti nel migliore dei casi, corrotti e ladri nel peggiore, che si spacciano per statisti e ci propongono le loro ricette per la crisi in prima serata televisiva. Il Patto con lo Stato va ridiscusso presto e con altri interlocutori. Se, per ipotesi, si raddoppiasse il gettito fiscale, io sono più che certo che, senza cambiare le regole e dare ai cittadini la possibilità di entrare nel merito dei meccanismi della spesa pubblica per decidere su base referendaria on line, ad esempio l'intervento in Afghanistan o l'abolizione delle Province, la situazione si aggraverebbe. La Grecia ci sembrerebbe un Paradiso. I conti dello Stato peggiorerebbero. E' come buttare i soldi in un pozzo senza fondo. E' necessario introdurre la destinazione d'uso per le nostre tasse. Io pago se so dove vanno a finire i miei soldi. Il tempo della fiducia sulla parola a questa gente è alle nostre spalle. Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure. Ci vediamo in Parlamento.

Ps. Segui il tour elettorale 2012. Partecipa usando #m5sTour su Twitter e Youtube, o taggando "MoVimento Cinque Stelle" sulle tue foto e post su Facebook.
Oggi, 11 aprile, alle ore 15 sarò a Frosinone presso il Caffè Minotti in via Marittima, 309. Alle ore 18 a Cerveteri presso il mercato di Marina di Cerveteri, e alle ore 21 a Civitavecchia in p.za Fratti (ghetto)
Beppe Grillo
Source: una estrapolazione dahttp://www.beppegrillo.it/